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ŚĪRṢĀSANA, LA “VERTICALE SULLA TESTA”

  "Inversions cultivate the yogic mind." (B.K.S. Iyengar) Śīrṣāsana è “il re degli āsana” [1] , Il suo nome viene da शीर्ष śīrṣa, “fronte”, “cima”, “cranio”, “testa”, e आसन āsana, “postura”, “stare seduti”, "mantenere una postazione contro l'attacco del nemico". In questo caso potremmo dire che il "nemico" è il timore di cadere. Una volta assunta la posizione, se non ci si “arrende alla gravità” e si contraggono i muscoli per reazione, naturale, alla paura del vuoto, il corpo si flette, indietro o lateralmente. Un trucco per mantenere a lungo la posizione senza troppi problemi è non contrarre mai le gambe, ma pensare di distenderle verso l'alto come se un raggio di energia o un fluido uscisse dalla pianta dei piedi o dalla punta delle dita. Può essere di aiuto immaginare di assorbire, inspirando, un’energia “positiva”, sotto forma di un fluido denso come il mercurio del termometro, dal naso, indirizzarlo verso l'addome (inspirando) ed espirar
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Movimento Naturale: Le Tre Unità Funzionali

  Bruno Carlini, Giulia Alberti e Grace Kiesner durante il primo Stage Nazionale Kalari Yoga (11-12 giugno 2022).  Foto di Giacomo Favaron   Per ciò che riguarda il Movimento Naturale, è necessario fare una breve premessa: nella nostra società il corpo è vissuto spesso come uno scudo o un’armatura che ci difende dall’ambiente esterno. Nella pratica del Kalari Yoga – come nella pratica dello Ha ṭ hayoga – il corpo è invece uno strumento di conoscenza, il che presuppone oltre ad uno studio non superficiale dell’anatomia e della fisiologia, una sensibilità quasi febbrile, simile a quella di una madre che avverte lo stimolo dell’allattamento prima che il bambino pianga per la fame. Per praticare correttamente la tecnica di Ha ṭ hayoga chiamata Mūla Bandha, per fare un esempio, si deve avere la capacità di isolare la muscolatura sottile del pavimento pelvico, distinguendo tra i muscoli che fanno innalzare l’ano, quelli che fanno spostare il coccige, quelli che fanno muovere i ge

Che cos'è il Kalari Yoga

  Cosa è il Kalari Yoga? [1] Di certo non è un nuovo stile da lanciare nel mercato della spiritualità, né, nonostante si riferisca nel nome e nelle forme all’antica arte marziale indiana del Kalaripayattu –uno sport da combattimento, ma si tratta per me dell’’ennesima tappa di un lungo percorso di ricerca sulle origini dello Yoga; un percorso intrapreso insieme a Laura Nalin e ai nostri collaboratori, alcuni decenni fa, quando, dopo aver notato alcune incongruenze nei testi e nelle tecniche che insegnavamo, abbiamo cominciato a mettere in dubbio l’esistenza di uno Yoga unico. L’insorgere di tale dubbio è un’esperienza comune a molti praticanti “anziani”: improvvisamente alcuni degli insegnamenti ritenuti “tradizionali” e al di sopra di ogni possibile discussione – come quello degli yama e dei niyama, i dieci principi etici di Patañjali – cominciano a stridere con ciò che si sperimenta e con ciò che si legge, nei testi classici dello Ha ṭ hayoga, come Gorak ṣ a Sa ṃ hitā, Ghera ṇḍ a Sa